Convenzione del Patrimonio mondiale

Il 16 novembre 1972, l’UNESCO ha adottato la «Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale». E’ la più importante convenzione universale per la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale e forse la più importante mai adottata dalla comunità internazionale.

Il principio della Convenzione sul patrimonio mondiale è il «riconoscimento del fatto che alcune parti del patrimonio culturale o naturale sono di eccezionale importanza e devono pertanto essere preservate come patrimonio mondiale dell’umanità nel suo insieme» (estratto dal preambolo della Convenzione sul patrimonio mondiale). Con la firma della Convenzione, gli Stati si impegnano a proteggere, promuovere e preservare i siti del patrimonio mondiale all’interno dei loro confini per le generazioni future.

Il Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale decide ogni anno quali siti devono essere inclusi nella lista del patrimonio mondiale.

I criteri stabiliti nella Convenzione sul patrimonio mondiale comprendono l’«unicità» e l’«autenticità» (storica) di un monumento o sito culturale. Oltre allo stato attuale di conservazione, deve essere presentato anche un piano di conservazione e di gestione convincente.

Più di 1030 siti del patrimonio culturale e naturale in 163 paesi di tutte le regioni del mondo sono iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. L’Assemblea generale della Convenzione sul patrimonio mondiale ha approvato la risoluzione «Patrimonio mondiale e sviluppo sostenibile» nel novembre 2015. Con questa risoluzione, gli Stati membri sono invitati a promuovere lo sviluppo sostenibile nella regione del patrimonio mondiale e a coinvolgere anche le popolazioni locali.